Io stavo parlando di Andrea Boldresti, il frotella
AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA EMANUELE LOOOOOL Persino l'accento
Andrea Boldresti cadde a terra dopo quel Turbosabbia, urlando come un matto.
- Vai Scrafty!! - urlň, lanciando in aria la Poké Ball, mentre suo fratello Emanuele urlava piů forte di lui. - Sodomizza Lucario e Gliscor, ci penserň piů tardi ai loro padroni! - e corse dal padre, che in quel momento si stava intrattenendo con gli ospiti.
Antonio era pallido e, quando Scrafty si avvicinň al suo Pokémon, gli comandň di usare una potente Forzasfera. Ma non ebbe effetto: la sete di sodomizzare l'aveva reso quasi invincibile. Si fermň a un millimetro da Lucario e fiutň l'aria. Quindi si girň e guardň Gliscor, leccandosi le labbra soddisfatto.
- Inizia dal tuo, inizia dal tuo! - sussurrň Antonio, alzando sempre di piů la voce - Se manco una mossa di tipo Lotta riesce a indebolirlo, mi sa che i tuoi Turbosabbia e Azione non avranno tanto effetto... Nemmeno Rogodenti, mi sa!
All'improvviso arrivň il padre di Emanuele. Disse al figlio piccolo che si sarebbe preso cura dei due ospiti, ordinň ad Andrea di far tornare il proprio Scrafty nella Poké Ball e poi afferrň i due ragazzi ospiti per i capelli.
Trascinň i due fino a una sala da ballo finemente decorata, sulla quale si affacciava un balcone interno dal piano sovrastante. I Pokémon dei due sventurati erano stati trascinati dallo Slaking del massiccio omone. I due erano due gocce d'acqua!
- Bene bene bene. Se non volete essere fucilati oggi, dovrete accontentare mio figlio Andrea. Č questo il patto.
Nella sala da ballo regnava un silenzio innaturale. Lucario e Gliscor erano ancora stretti nella presa d'acciaio di Slaking; il ricco uomo era in piedi davanti ad Antonio e Leo, accasciati sul pavimento. Dietro di loro c'era un Andrea sorridente, con le braccia incrociate.
- Bene bene. Iniziamo da Leo, dato che č quello che ha piů bisogno d'aiuto per il suo povero piccolo Gliscor.
