Antonio non aveva combattuto contro lo Scrafty del delinquente: voleva vedere a che punto si sarebbe spinto Leo. Sorrideva alle numerose azioni che caratterizzavano quella imbarazzante battaglia.
Lucario aveva piů volte cercato di intervenire, vedendo il suo amico Gliscor in difficoltŕ. Ma Antonio lo fermava continuamente trattenendolo per il braccio.
All'improvviso arrivň il controllore del treno che, tra terribili bestemmie e insulti diretti al cielo, cacciň via i tre impertinenti.
Antonio controllava l'indirizzo di Boldresti sul proprio cellulare, ma si accorse che si trovavano in un luogo talmente remoto che non c'era nemmeno il segnale.
- Ti ricordi l'indirizzo del Boldresti? - chiese il ragazzo guardando Leo con non poca rabbia, mentre Lucario si massaggiava la testa dolorante dopo la violenta cacciata dal treno.
- Che diamine...? - fece il delinquente - Come fate a sapere il mio nome?! Andrea Boldresti! Porco Arceus! Meloetta puttana!
Antonio era sorpreso: - Vuoi dirmi che... Sei della famiglia Boldresti? Conosci Emanuele Boldresti?
- Certo, quella faccia di Lickitung č mio fratello, Mew puttana, Rayquaza cane! Arceus figlio di puttana!
- Ok, vacci piano con gli insulti - cercň di fermarlo invano Antonio.
- Questa sarŕ l'ultima volta che prendo il treno. Perché dovrei prenderlo, poi? Siamo ricchissimi, porco Ditto!
- Beh, se sei ricco non diresti cosě tante parolacc...
Prima che Antonio riuscisse a concludere la frase, Andrea aveva giŕ tirato fuori un mazzetto di banconote da cinquecento euro come se fossero monetine di poco valore. - Con questi troveremo subito qualcuno disposto a portarci da mio padre in macchina!
Ti do il permesso di controllare anche quel tizio
